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Aggiornamento ministri straordinari della comunione 2023

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Testimonianza di Papa Francesco
Anche il Papa si confessa. Ogni quindici giorni. Lo fa perchè anche lui "è un peccatore" e ha bisogno del perdono. Tutti dunque "abbiamo bisogno di questo perdono". Ma è sempre necessario che a portarlo a nome della Chiesa sia un fratello inviato dal Padre "nel sacramento della riconciliazione".
Non esita, il Pontefice, a riconoscersi "peccatore" per riaffermare la profondità del sacramento della confessione delle nostre colpe. Così mercoledì mattina, 20 novembre, durante l'udienza generale, Papa Francesco racconta ai fedeli in piazza San Pietro dei suoi incontri con il confessore, il quale "sente le cose che io gli dico, mi consiglia e mi perdona". E richiama l'attenzione dei presenti proprio sulla figura del sacerdote che esercita un "ministero molto delicato", affidatogli direttamente da Dio.
Certo "è un po' difficile capire come un uomo può perdonare i peccati" riconosce il Santo Padre. E per questo richiama il "potere delle chiavi", di cui la Chiesa è depositaria e in virtù del quale è possibile "aprire o chiudere al perdono". Dunque a nulla vale rivolgersi direttamente a Dio: è necessario passare sempre attraverso il sacerdote. Anche se "si può provare vergogna a dire i peccati" a un altro uomo, riconosce il vescovo di Roma. Che così commenta: "Ma le nostre mamme e le nostre nonne dicevano che è meglio diventare rosso una volta che non giallo mille volte. Si diventa rossi una volta, ma ci vengono perdonati i peccati e si va avanti".
 
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