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Rispondendo alle richieste di chiarimento dei colleghi giornalisti legate al DPCM del 3 novembre 2020, il Direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana, Vincenzo Corrado, precisa quanto segue:
Il provvedimento, come noto, divide l’Italia in tre aree – gialla, arancione e rossa – a seconda del livello di rischio. L’inserimento di una Regione in una delle tre fasce di criticità, ha spiegato il Presidente del Consiglio, sta avvenendo con ordinanza del Ministro della Salute che recepisce l’esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente con i rappresentanti delle Regioni.
Circa le celebrazioni, il testo precisa nuovamente che “l’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro” (art. 1 comma 9 lettera p). Come già nei precedenti DPCM viene chiarito che le celebrazioni con la partecipazione del popolo si svolgono nel rispetto del protocollo sottoscritto dal Governo e dalla Conferenza Episcopale Italiana, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico (articolo 1 comma 9 lettera q). Nessun cambiamento, dunque. Nelle zone rosse, per partecipare a una celebrazione o recarsi in un luogo di culto, deve essere compilata l’autocertificazione.
Circa la catechesi e lo svolgimento delle attività pastorali, alla luce delle indicazioni del DPCM, la Segreteria Generale della CEI consiglia una consapevole prudenza; raccomanda l’applicazione dei protocolli indicati dalle autorità e una particolare attenzione a non disperdere la cura verso la persona e le relazioni, con il coinvolgimento delle famiglie, anche attraverso l’uso del digitale. Già l’Ufficio catechistico nazionale con il documento “Ripartiamo insieme” aveva suggerito alcune piste operative. In particolare, per le zone rosse, la Segreteria Generale invita a evitare momenti in presenza favorendo, con creatività, modalità d’incontro già sperimentate nei mesi precedenti e ponendo la dovuta attenzione alle varie fasce di età.
5 novembre 2020
In vista dell'entrata in uso del Messale Romano rinnovato, nella Regione Lazio a partire dalla I domenica d'Avvento, ci sono alcuni cambiamenti nelle formule per i fedeli e precisamente nell'Atto penitenziale, nell'Inno Gloria e nella preghiera del Padre nostro.
Vi proponiamo un foglietto che si potrà stampare, plastificare e attaccare ai banchi, visto che in questo periodo non è possibile distribuire il cartaceo.
Messale_Romano_rinnovato__cambiamenti_nelle_formule_per_i_fedeli.doc
CEI - Precisazione su DPCM del 24 ottobre
Rispondendo alle richieste di chiarimento dei colleghi giornalisti legate al DPCM del 24 ottobre 2020, il Direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana, Vincenzo Corrado, precisa quanto segue:
Il Dpcm del 24 ottobre 2020 con le nuove misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 lascia invariato quanto previsto nel Protocollo del 7 maggio circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo. Esso rimane altresì integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico. All’art.1 p. 9 lett. q del nuovo Decreto si legge infatti: “Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni di cui agli allegati da 1, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, a 7”.
Come già ricordato lo scorso 14 ottobre, tra le indicazioni, a titolo esemplificativo, segnaliamo: guanti non obbligatori per il ministro della Comunione che però deve igienizzarsi accuratamente le mani; celebrazione delle Cresime assicurando il rispetto delle indicazioni sanitarie (in questa fase l’unzione può essere fatta usando un batuffolo di cotone o una salvietta per ogni cresimando), la stessa attenzione vale per le unzioni battesimali e per il sacramento dell’Unzione dei malati; reintroduzione dei cori e cantori, i cui componenti dovranno mantenere una distanza interpersonale laterale di almeno 1 metro e almeno 2 metri tra le eventuali file del coro e dagli altri soggetti presenti (tali distanze possono essere ridotte solo ricorrendo a barriere fisiche, anche mobili, adeguate a prevenire il contagio tramite droplet. L’eventuale interazione tra cantori e fedeli deve garantire il rispetto delle raccomandazioni igienico-comportamentali ed in particolare il distanziamento di almeno 2 metri); durante la celebrazione del matrimonio gli sposi possono non indossare la mascherina; durante lo svolgimento delle funzioni religiose, non sono tenuti all’obbligo del distanziamento interpersonale i componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi/congiunti, parenti con stabile frequentazione; persone, non legate da vincolo di parentela, di affinità o di coniugio, che condividono abitualmente gli stessi luoghi dove svolgono vita sociale in comune.