ABC della Liturgia/45
Il corpo nella liturgia: gesti
f) Braccia stese in avanti, con i palmi delle mani rivolte in basso - imporre le mani: la mano, simbolo di forza, di potenza, viene imposta su persone o cose, anche con contatto fisico, per trasmettere qualche cosa: lo Spirito di dio con i suoi doni. Per questo le mani vengono imposte durante i riti sia dei sacramenti che dei sacramentali. I gesto, in altre parole, significa trasmissione di potere e di perdono, della forza dello Spirito Santo, di consacrazione e di benedizione.
g) Mani che si stringono, abbraccio o bacio di pace: rito di pace durante l’Eucaristia (cf. OGMR 82) esprime immediatamente l’idea d’unione e di pace con le persone che ci circondano. Però questo gesto non si esaurisce in un segno d’unione e di fratellanza umana, ma, scaturendo dalla fede, è un gesto con cui si riconosce Cristo presente nel fratello; significa anche accoglienza e congratulazione per i neo-ordinarti, primo segno di chi si è appena sposato. Si bacia anche l’altare e il libro del Vangelo per mostrare venerazione. Lo stesso significato ha, fuori della liturgia, il bacio delle immagini, delle medaglie, delle reliquie ecc. (cf. n. p. Bacio)
h) Mani giunte, palmo contro palmo: significa raccoglimento, compostezza, meditazione, preghiera; indica anche una partecipazione piena e tranquilla alla preghiera.
(Pubblicato su lazio Sette, 24 febbraio 2008, p. 2)