ABC della Liturgia/7
Una celebrazione rituale
La celebrazione liturgica è l'azione di un'assemblea riunita per evocare e annunciare un evento salvifico, rendendolo attuale qui e ora, per coloro che vi prendono parte, in Cristo e nella Chiesa: la parola annuncia e quanto è evocato si relizza sacramentalmente, per la santificazione dell'uomo e la gloria di Dio.
Bisogna ricordare che in quanto azione di un'assemblea, la celebrazione liturgica comprende sempre quattro elementi:
- l'avvenimento che motiva la celebrazione e viene evocato e attualizzato, così che tutti i presenti lo contemplino, lo rivivano, lo trasformino in propria carne;
- la comunità che si fa assemblea, popolo unito in comunione che "vibra" di fronte all'evento celebrato e si riconosce come Chiesa di Cristo nell'azione celebrativa;
- la situazione di festa che coinvolge tutto e tutti, esteriorizzata nei gesti, nei canti e nei suoni, nelle vesti, nella bellezza dell'ambiente, nello stile...ecc.;
- un rituale che viene eseguito, insieme di gesti, parole, oggetti che intervengono nella liturgia in funzione dell'evocazione e attualizzazione dell'evento celebrato.
Grazie alla celebrazione liturgica la comunità non solo partecipa (attraverso il rito) ad un avvenimento di salvezza, ma riceve anche un programma di vita, il quale potrà realizzarsi solo attraverso un serio impegno. In altre parole, i credenti sono chiamati a vivere nella vita quotidiana e anche concretamente ciò che celebrano, perché la celebrazione ha la forza capace di trasformare interiormente gli uomini, non solo nel momento celebrativo, ma per sempre. Ciò vuol dire che i partecipanti della liturgia devono continuare nel mondo e in mezzo agli impegni della propria vita ad essere sacramento di salvezza per l'umanità. Per questo la celebrazione liturgica non ha fine, ma continua nella vita ordinaria di tutti i giorni. La vita non si stacca dal rito, ma rimane presente in esso per ricevere la santificazione dall'evento salvifico che viene celebrato.
(Pubblicato su Lazio Sette: 17 dicembre 2006, p. 9)