ABC della Liturgia/31
Gli spazi liturgici: sede della presidenza e altre sedi
La sede è il luogo liturgico proprio che esprime il ministero di colui che guida l’assemblea e presiede la celebrazione nella persona di Cristo, Capo e Pastore, e nella persona della Chiesa, suo Corpo (cf. CEI, Prenotando al Rito dell’Ordinazione, nn. 1-10). Per questo motivo, anche visibilmente, essa deve mostrare il compito di colui che presiede. La sua collocazione più adatta è quella rivolta al popolo, al fondo del presbiterio (cf. OGMR 310), costituendo così un altro centro d’attenzione per la comunità riunita.
Ora, come in ogni cattedrale esiste la cattedra del vescovo, in ogni chiesa è situata la sede del celebrante, che da quella deriva.
* Cattedra (dal latino "cathedra", sedia grande ed artistica) è il luogo dal quale il vescovo ammaestra e guida i fedeli della propria diocesi. Essa è il segno del magistero del vescovo.
* Sede del celebrante (dal latino "sedes", seggio) è il luogo del presbiterio ove trova posto il sacerdote che presiede l’assemblea eucaristica.
Bisogna ricordare che la sede presidenziale non è un elemento secondario, un simbolismo arbitrario o accessorio, un arredo superfluo che si può ridurre a una sedia qualsiasi. A questo luogo l’assemblea converge l’attenzione in quei momenti in cui è previsto che la celebrazione si svolga presso la sede del presidente, perché guardare questo ministro ordinato è guardare Cristo, riconosciuto presente in mezzo ai suoi (cf. CEI, La progettazione di nuove chiese, n° 10).
* Altre sedi: nel presbiterio dovrebbero essere collocate le altre sedi per i sacerdoti concelebranti, per gli altri ministri liturgici e per i ministranti che devono essere distinte da quelle del presidente e dei concelebranti (cf. OGMR 310).
(Pubblicato su Lazio Sette: 22 luglio 2007, p. 15)