Leggi tutto: Pregare nella liturgia - Udienza generale del 3 febbraio 2021
Leggi tutto: Indicazioni per il Canto e la Musica nel Rito del Matrimonio
Sono benedette queste palme?
di Giacinto Mancini
«Padre, posso prendere dall’altare un rametto di ulivo? Purtroppo non sono potuto arrivare all’inizio, quando li avete distribuiti … ma quelli che stanno sull’altare sono benedetti, sì?».
Penso che a tutti i preti sarà capitato di essere protagonisti di questa scenetta in sacrestia, al termine della Messa della Domenica delle Palme e della Passione del Signore.
Per non parlare poi di quelli che non hanno assistito neanche ad un pezzettino di liturgia, ma sentono come un sacrosanto dovere venire in chiesa a fornirsi di un po’ di rami di ulivo. «Portano bene! In casa gli oggetti benedetti allontanano il male!»
Dico subito che non è questa la ragione per cui si benedicono le palme e i rami di ulivo. Non si tratta di confezionare amuleti da portare in casa per salvaguardarla dagli influssi negativi, né tantomeno si vuol benedire un ‘simbolo di pace’ da scambiare tra amici e parenti. La Domenica delle Palme non è la ‘festa della pace’! Anche questa è una corruzione del senso vero del gesto così come si è originato.
Ma come nasce, perché e dove questa tradizione? Traccerò in forma sintetica la storia di quella che il Messale Romano chiama “Commemorazione dell’Ingresso del Signore in Gerusalemme” attingendo a piene mani dallo studio di uno specialista, Patrick Regan. Conoscere le cose potrebbe aiutare a correggere i comportamenti? Chissà! Resto ottimista.